Omelia Veglia di Natale 1997

Mistero di luce, dunque, il Natale, ma mistero non ignaro delle tenebre. Anche Isaia ama queste contrapposizioni:
- il giogo che opprimeva il popolo;
- la sbarra sulle sue spalle;
- il bastone dell'aguzzino;
sono simboli trasparenti di una condizione umana, che in quella dell'antico popolo di Israele è come raffigurata.
In effetti la condizione dell'uomo, allora come oggi, è spesso una condizione di tenebra: certo, la tenebra dell'errore e del peccato; ma anche la tenebra del dolore e della morte.E, via via, tenebre che oscillano tra responsabilità umane che infarciscono la vita di violenze assurde, di ingiustizie conclamate, di disordini imperdonabili e, per altra parte, avvenimenti e situazioni che piovono sulla povera umanità, spesso ingenuamente inconsapevole, come macigni non evitabili: penso alla condizione di chi vive nelle terre ribaltate dal terremoto o alla condizione di intere popolazioni riarse dalla sete, debilitate dalla fame, umiliate dalla miseria e dalla malattia.

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