Visita ad limina: di che si tratta?

La scorsa settimana vi ho parlato del mio incontro personale con il papa nel contesto del Nono Centenario del nostro Duomo.
Ma la “Visita ad limina” è un avvenimento complesso che merita bene una “seconda puntata”.
Anzitutto per spiegare questa parola latina un po’ misteriosa.
Essa è anzitutto un’abbreviazione: la parola completa è “VISITA AD LIMINA APOSTOLORUM” che significa letteralmente “Visita alle soglie degli apostoli”. Soglie intese come ingressi alle loro tombe solenni: San Pietro in Vaticano e San Paolo fuori le mura.
Alle “soglie” delle loro basiliche vanno pellegrini, ogni cinque anni, tutti i Vescovi del mondo invitati a Roma “videre Petrum” per incontrarsi con il Papa, successore di Pietro.
Se aggiungiamo le altre due Basiliche (la Cattedrale di Roma dedicata a San Giovanni e il Santuario mariano del mondo, santa Maria Maggiore) abbiamo completato il quadro delle “soglie” da visitare.
Con tutti i Vescovi del Piemonte dal 5 al 10 marzo u.s ho fatto anch’io questa quinquennale “visita ad limina”.
Spiegato così il significato dei termini, credo però sia necessario parlare di alcuni importanti contenuti.
Essi emergono dagli incontri con i massimi responsabili di alcune Congregazioni romane e di alcuni Pontifici Consigli, cioè quelle strutture che collaborano con il Papa per la gestione pastorale della Chiesa.
Non è stato possibile affrontare tutti i temi e i problemi del mondo.
E anche fra le visite fatte faccio una scelta, individuando le tematiche più scottanti per l’attualità.
Parto dai Pontifici Consigli: per la famiglia, per la giustizia e la pace, per l’unità dei cristiani.
Sono tre temi che ci impegnano tutti.
L’unità dei cristiani (ne abbiamo parlato con il card. Kasper) è argomento di grandissimo interesse, anche per noi che rischiamo di vivere un po’perifericamente queste problematiche.
Una volta all’anno, nell’ottavario di gennaio, siamo sollecitati alla riflessione e alla preghiera per l’ecumenismo.
Ma bisogna aprire l’orizzonte ecumenico anche oltre una ricorrenza annuale.
Penso alle persone cristiane che vengono dall’Est europeo con la loro appartenenza alla Chiesa Ortodossa: e sono ormai molte.
Noi accogliamo queste persone con grande fraternità.
Forse minore è l’impatto con il mondo protestante.
È invece collegato con questo atteggiamento di accoglienza il dialogo con i “fratelli maggiori”,Ebrei e con le altre forme religiose non cristiane ( È il “dialogo interreligioso” che provoca ormai da vicino le nostre capacità di accoglienza cristiana).
In questo clima di dialogo voglio segnalare anche tutte le problematiche connesse con “giustizia, pace e salvaguardia del creato”, di cui abbiamo potuto parlare con il Card. Martino.
Nelle nostre Diocesi questi temi sono tenuti in attenta considerazione in quella che chiamiamo l’”Area tre”, cioè lo spazio pastorale dei problemi sociali, del lavoro, della giustizia, della pace e della ecologia. Una vasta area che deve vederci sempre meglio impegnati. Il Card. Martino ci ha raccomandato un sussidio : “Il compendio della Dottrina Sociale della chiesa” che, appena uscito, noi abbiamo presentato alla città.
Ma ora è urgente diffonderlo, leggerlo e farlo leggere.
Poi il tema “caldissimo” della famiglia e della vita. Ne abbiamo parlato con il Card. Lopez Truillo, a cui ho potuto assicurare che, grazie soprattutto alla passione e determinazione del Movimento per la Vita, nella nostra diocesi il tema è molto ben considerato.
Forse ci torneremo sopra, anche perché molti e preziosi sono i sussidi culturali in questo campo che dovremo meglio conoscere e far conoscere.
Penso che queste tre aree di verifica e di impegno siano quelle di più urgente attualità.
Di altri argomenti affrontati con diversi Dicasteri, mi limito a dare un elenco sintetico: l’educazione cattolica, la vita consacrata, il culto divino (con tutte le problematiche connesse con la vita liturgica) e soprattutto la “Dottrina della fede”.
Concludo proprio con questa urgenza: difendere, sostenere, incoraggiare la professione della fede cattolica nella nostra gente, bombardata continuamente da voci discordi e spesso dissacranti.
È stata quella della fede, professata e vissuta nella fedeltà cattolica, il tema fondamentale di tutte le riflessioni, le celebrazioni, le professioni di fede nel corso di questa “visita” .
Abbiamo chiesto con insistenza al Papa di “confermarci nella fede” Era ciò che Gesù stesso aveva raccomandato a Pietro: “Confirma fratres tuos”.
Il latino è facile e comprensibile: “conferma i tuoi fratelli.
.
+ Germano Zaccheo
Vescovo

Nessun commento: