A tu per te col Papa (marzo 2007)

Nelle ultime settimane tanta gente mi ha interpellato personalmente: che cosa ne pensa del nuovo Papa?
Ad una domanda così diretta ci sono molte risposte, soprattutto sottese ad una certa curiosità della domanda.
Per me la prima risposta è questa: “Penso che il Papa è il Papa e basta”.
Voglio dire che il suo cognome, la sua nazionalità, il suo temperamento, la sua cultura, il suo “curriculum” sono tutte cose importanti, ma assai secondarie.
Per me e per tutti coloro che come me pensano al Papa come al vicario di Cristo e al successore di Pietro, l’apostolo su cui Cristo ha inteso “fondare” la sua chiesa, l’unica vera, radicale risposta è una sola: è il Papa e basta.
Con questo spirito l’ho incontrato a tu per tu, sia pure di sfuggita, nella mattinata del 30 maggio al termine del suo prezioso discorso a noi vescovi italiani raccolti attorno a lui, vescovo di Roma.
Oltre tutte le connotazioni umane, pure di grandissimo interesse data la forte personalità e l’intatta storia spirituale di Papa Benedetto XVI, ho visto in lui il Papa e ne ho ammirato l’impegno, venerata l’immagine, amato il ministero.
Oggi è lui il Papa per la chiesa di oggi.
Attorno a lui ci stringiamo con affetto e riconoscenza. Gli ho infatti sussurrato: “Grazie, perché ha accettato, Santità”.
Sì, grazie ! Sii benedetto, Papa Benedetto!.
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+ Germano Zaccheo, Vescovo

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