Mons. Minazzi : sospinto dallo Spirito

Vent'anni fa moriva un pioniere della carità Mons. Oreste Minazzi.
Ho ritrovato in questi giorni un articolo che Mons. Zaccheo preparò dieci anni fa, per l'anniversario della morte di mons. Minazzi.


Non ho conosciuto personalmente Mons. Minazzi e mi rincresce perché ho la certezza di aver perso molto.
Derivo questa convinzione da ciò che di lui molti mi hanno detto e da ciò che di lui ancora resta vivo tra noi: le opere, ben oltre il ricordo.
Ci sono episodi nella sua vita che, raccontati con cuore ancora commosso dai protagonisti, mi danno l'idea di un prete dal cuore grande, dall'intelligenza fervida, dalla volontà d'acciaio.
Penso a come sono nate "Casa del Giovane" e "Casa Famiglia": un "blitz" della carità e del coraggio evangelico che non mancavano a questo prete che ha segnato così profondamente la storia di questa nostra comunità negli ultimi cinquant'anni.
Venendo tre anni fa a Casale vi ho trovato la sua impronta. E dai segni di amore lasciati dal suo passaggio mi sembra anche facile risalire al suo cuore, alla sua personalità, alla sua presenza.
È stato certo, anche, un trascinatore.
La causa del servizio agli ultimi e ai più bisognosi è stata la sua causa: una specie di molla che non gli consentiva l'inerzia o il disinteresse.
È appena il caso di ricordare la celebre parola dell'Apostolo Paolo, ripresa come stemma e programma di vita, dal Santo Cottolengo nella Torino della paleoindustrializzazione e del conseguente disagio popolare. "Charitas Christi urget nos". L'amore di Cristo ci sospinge, anzi ci urge dentro come uno stimolo non tacitabile come una forza non comprimibile.
Una molla, una spinta, una urgenza: insomma, l'Amore.
E poiché sempre S. Paolo ci ricorda che "l'amore di Cristo è stato diffuso nei nostri cuori per la forza dello Spirito Santo che ci è stato dato" è facile concludere che, anche per Mons. Minazzi, la vera molla, segreta e interiore, deve essere stato lo Spirito, lo Spirito che è Amore.
Come tutti gli esempi di carità che attraversano la storia della chiesa, anche questo solco tracciato nella nostra terra fertile del Monferrato dal passaggio fervido di Mons. Minazzi, è un segno dello Spirito e ne è un frutto.
Ricordarlo non è solo doveroso, a dieci anni dalla sua morte, nei confronti della sua personalità di uomo e di prete.
Ma ricordare Mons. Minazzi significa anche rendere grazie allo Spirito che suscita tra noi queste generose figure in cui rifulge l'Amore.
Casale Monferrato 4 gennaio 1999

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