Il ricordo di mons. Renato Corti

Mons. Renato Corti, vescovo di Novara, il 16 settembre del 1995 nel Duomo di Novara insieme a mons. Aldo Dal Monte consacrò vescovo mons Germano Zaccheo. Ora lo ricorda così:

"La morte improvvisa di mons. Germano Zaccheo mi porta a ripensare a tre date significative. La prima è il 19 dicembre del 1991, ero a Milano e venivo nominato Vescovo di Novara, è giunto a trovarmi e mi ha portato il libro del ventesimo sinodo diocesano novarese, uscito tre giorni prima, a cui aveva collaborato in modo appassionato e determinante affinchè sostenesse una traduzione coraggiosa del Concilio Vaticano II nella diocesi di Novara. Era ciò che egli desiderava e che con lui lo desiderava il vescovo Aldo Dal Monte. Poi mi viene in mente il 16 Settembre 1995. In quella domenica venne consacrato Vescovo nella Cattedrale di Novara ed entrava di là a poco nella diocesi di Casale. Era stato con me per diversi anni il sostegno fondamentale come vicario generale. Un sostegno particolare e prezioso per i miei primi anni da Vescovo. Le sue caratteristiche principali, mi sembrano, insieme con altre, queste: la passione evidente nel lavoro di ogni giorno; la franchezza unita a una grande cordialità; il vigoroso sostegno al cammino diocesano sia a livello pastorale, sia a livello culturale, sia anche a livello artistico. E poi la terza data: il 18 Novembre 2007, giorno della beatificazione di Rosmini. Era presente, quando l'ho salutato l'ho trovato molto gioioso, gli era stato chiesto un articolo per il giornale diocesano e l'aveva dedicato all'amore di Rosmini per la Chiesa. Citava l'opera famosa di Rosmini "le cinque piaghe della Chiesa" che neanche a farlo apposta Rosmini aveva iniziato a scrivere un 18 novembre. E mons. Zaccheo si soffermava in particolare su quella piaga in cui Rosmini riconosceva una certa lontananza tra il clero e il popolo. Dopo la celebrazione vi è stata una conferenza stampa, era presente anche lui. E' intervenuto da vecchio giornalista rivolgendosi ai giornalisti e dicendo a loro: "Dedicatevi a dare spazio e rilievo in quanto andate scrivendo a ciò che è bello, vero e grande. So che non è facile visto il clima che ci avvolge, ma è proprio questo che dovete fare. Rosmini lo insegna!".

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