Andare a Lourdes (pellegrinaggio 2007)

Andare a Lourdes, non è propriamente un fatto turistico, anche se suggestivo.
Noi lo chiamiamo “pellegrinaggio” e non sbagliamo.
Tuttavia c’è qualcosa di curioso in questo viaggio (che si può fare in treno o in aereo o anche in macchina o in pullman).
Qualcosa di curioso nel senso che ci si può andare da pellegrini e magari viverlo da turisti; oppure ci si può andare da turisti e accorgersi di viverlo da pellegrini .
Mi spiego.
Lourdes è una meta per tutti.
Molti ci sono andati la prima volta, su insistenza di amici, e ne sono tornati con la voglia di ritornarci.
E molti , al contrario, dichiarano a destra e a manca che non ci andranno mai più.
Per questo dico che è un viaggio curioso, anche un po’ strano.
Sinceramente penso che chiunque possa rischiare di provarci: al limite, è un’esperienza in più, tra le molte proposte che la società ci offre.
Perché Lourdes è per tutti?
Perché tutti siamo interessati ad alcuni valori che il viaggio a Lourdes certamente incentiva.
Penso anzitutto al valore della solidarietà. Partecipare a giornate in cui molti ( e non solo giovani o non solo adulti) aiutano altri meno fortunati nella salute e nella vita, è un singolare “choc” per le nostre abitudini un po’ borghesi. Spingere una carrozzina, fare compagnia ad un malato, dare la mano a un disabile, raccogliere un sorriso da un emarginato non sono cose da tutti i giorni: a Lourdes, sì.
Un altro valore è la gratuità. In una società dove si è reso come un dogma il principio che neppure il cane mena la coda per niente, trovare gente che si paga il viaggio e rinuncia alle ferie per aiutare gli altri è qualcosa di veramente alternativo e anticonformista.
C’è poi anche un altro valore che a Lourdes brilla di luce propria: è il gusto allegro della compagnia.
Come in tutti i viaggi, ma questo in particolare, si legano amicizie, si instaurano rapporti fraterni, si sta bene insieme, così che viene la voglia di tornarci, alla prima occasione.
E se si vuole c’è anche il valore della bellezza, dell’arte e della natura.
Se si trovano delle belle giornate, la cerchia verde dei Pirenei, in lungo viaggio in terra di Francia; una città con il suo alto castello che domina la ripida discesa del fiume Gave che scende dalle gole montane, e infine (ultime ma non ultime) le suggestioni del Santuario reso celebre dalla Grotta di Massabielle, con le molte e belle opere d’arte che vi si possono ammirare, un po’ tutte queste cose, messe insieme, rendono la permanenza a Lourdes davvero gradevole, anzi riposante.
Tanti valori, diciamo, con un solo viaggio.
Per questo molti ci tornano, quasi ogni anno e alcuni tutti gli anni, innamorati di un’esperienza unica e irrepetibile.
Un viaggio per tutti.
Infatti tutti portiamo nel cuore l’ansia e direi il bisogno di qualche giorno di pace e serenità.
E, allora, la fede nel Mistero che a Lourdes si rivela in tanti segni, non guasta: la memoria della piccola Bernadette che qui, 150 anni fa, ha visto la Madonna, è capace di suscitare tanti buoni sentimenti, di cui forse abbiamo perso il gusto.
Ci si può provare. Lourdes è per tutti, vecchi e giovani, sani e malati, santi e peccatori.

+ Germano Zaccheo, Vescovo

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