“UNA GUIDA RICCA DI GRAZIA” di Mons. Antonio Gennaro

Dodici anni fa, il 24 settembre 1995, abbiamo accolto con grande gioia e cordiale partecipazione Mons. Germano Zaccheo, che pochi giorni prima, il 16 settembre, era stato ordinato Vescovo nella Cattedrale di Novara. Oggi l’intera diocesi casalese piange la sua repentina perdita, esprimendo tuttavia il ringraziamento al Signore per aver dato alla nostra Chiesa un sincero maestro di fede, una guida ricca di grazia, un vincolo di comunione fraterna. Dodici anni di tempo, nella lunga stagione di vita della Chiesa, possono sembrare un troppo piccolo arco di giorni, ma l’accelerazione storica che stiamo vivendo, le profonde trasformazioni sociali e culturali di questi anni, la ridda di avvenimenti che ha caratterizzato questo decennio di passaggio al nuovo millennio hanno inciso profondamente sulla vita nostra e di tutta la Chiesa casalese. E in questa delicata fase di passaggio epocale il nostro Vescovo è stato sempre per noi tutti una guida sicura. Nel suo ministero episcopale ha saputo entrare con la sua innata cordialità nel cuore di tutti: con delicata discrezione, con sempre attenta capacità di ascolto, con affettuosa partecipazione alla vita di ciascuno, con stimolante ansia pastorale. La nostra risposta non poteva che essere altrettanto intensa: sono certo di poter dire che anche noi gli abbiamo sempre voluto profondamente bene e che abbiamo visto in lui “l’Apostolo del Signore” inviato alla Chiesa casalese e il Buon Pastore che ci guida con mano sicura verso “la gioia e la pace nella fede: gaudium et pax in credendo”. Il suo autorevole magistero episcopale, ricco di cultura e di grazia, ci ha donato instancabilmente la Parola di Dio mediante predicazione omiletica, una ricchezza di riferimenti al Concilio, un impegno e stimolo all’aggiornamento sempre attenti e profondi, profusi nel corso di innumerevoli incontri e in un’infaticabile peregrinazione in tutte le parrocchie della Diocesi. Nel dono di sé alla Chiesa casalese Mons. Germano ci ha dato tutta la misura del suo amore a Cristo e ai fratelli; lo abbiamo ben compreso noi sacerdoti, che in tante occasioni godiamo delle primizie delle sue paternità spirituale, i religiosi e le religiose da Lui sempre stimolati ad essere segno di perfezione evangelica: i giovani, che costantemente hanno trovato nel Vescovo una particolare capacità di comprensione, il laicato, uomini e donne chiamati sempre più ad una piena promozione nella corresponsabilità pastorale, la società civile, che lo ha visto sempre presente in ogni evento significativo. La sua profonda devozione a Maria Santissima, e i suoi numerosissimi pellegrinaggi a Lourdes con l’Oftal, la sua predilezione per i più deboli, per i ragazzi delle Comunità di don Minazzi, il sostegno appassionato al Movimento per la Vita, l’affetto per gli anziani, gli ammalati e i poveri, il suo impegno per la pastorale dei giovani e il continuo sostegno e accompagnamento ai pellegrinaggi diocesani della Peregrinantes danno la misura di un cuore grande che ha amato tanto. Un cuore che si è logorato, che ha ceduto. Ma ora vive nel cuore di Dio. Il suo straordinario impegno per il restauro della Cattedrale, l’Anno Santo del Duemila, l’Anno Evasiano ed ora per i festeggiamenti del IX Centenario di consacrazione del Duomo lasciano un segno indelebile della sua presenza nella nostra Diocesi. Ora ci raccogliamo nella preghiera perché il Signore accolga la Sua anima eletta e dia a noi la capacità di continuare con il suo esempio e la sua protezione nella Fede e nella Speranza.

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