UN VESCOVO PER LA VITA dei Volontari CAV ed MPV

Entrando nella nostra sede questa mattina, abbiamo appreso una tristissima notizia: il nostro vescovo, il nostro padre, mons. Germano Zaccheo, ci ha lasciato improvvisamente questa notte. Si trovava in pellegrinaggio a Fatima. Abbiamo un protettore in più in cielo, ma ci sentiamo orfani di un indomito difensore della vita: era veramente un vescovo per la vita. In ogni occasione, opportuna e inopportuna, davanti a pochi fedeli come di fronte alle folle e alle autorità, non mancava mai di alzare la voce con forza contro la dilagante cultura di morte. Quando ci fu lo tsunami ricordò che quello era un evento terribile ma naturale, mentre il massacro quotidiano dell’aborto e della fecondazione artificiale extracorporea erano voluti dall’uomo con la sua legge contro la legge di Dio. Sarebbe bello poter raccogliere i tanti suoi discorsi, ma troppo spesso ci siamo rammaricati di non averli registrati. Un solo passaggio fra i tanti, tratto dall’omelia per la solennità di sant’Evasio del 2004: “Questa città, ma con essa tutto il territorio, vive giorni di preoccupazione su molti fronti e ore di ansiosa attesa su altri ancora. Incombe ognora la sottile paura di un’aria resa irrespirabile, anzi pericolosa per l’inquinamento pluridecennale dell’Eternit e problematizzata dalle ricorrenti sofferenze fisiche e morali che la nobile lotta contro il tumore non riesce a lenire. È come un simbolo, questo, dei molti altri mali di cui la città dell’uomo oggi soffre: l’inquinamento delle coscienze e l’obnubilamento delle scelte morali. Ogni settimana sono uccisi esseri umani nel grembo delle loro infelici madri e il veleno di una cultura permissiva e omicida penetra nei cuori e nella mentalità dominante: al flagello dell’aborto si sta aggiungendo ora quello della procreazione, cosidetta assistita, ma che per la verità, è innaturale e drammaticamente occisiva”.
I volontari del Movimento
per la Vita e del Centro
di Aiuto alla Vita di Casale

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