Un Vescovo che chiamava per nome

Caro Vescovo Germano,
scriverti questa lettera è stato molto difficile per me.
Purtroppo il tempo trascorso insieme non è stato molto ma ho avuto l’opportunità di conoscerti, di parlarti e anche, per mia fortuna, di condividere insieme a te momenti bellissimi e indimenticabili.
Quest’anno per la prima volta ho partecipato al Pellegrinaggio a Lourdes e lì c’eri tu con me pronto a sostenermi e a consigliarmi in ogni occasione.
Poi sei anche venuto nel mio piccolo paese, Altavilla, per incontrare i bambini e i ragazzi della mia Parrocchia e condividere con tutti noi ed il mio parroco don Andrea una giornata della nostra estate ragazzi.
In questa occasione mi hai riconosciuta e mi hai chiamata per nome facendomi i complimenti per la mia determinazione ed esortandomi ad essere sempre così risoluta senza mai dimenticare gli insegnamenti di Gesù.
A Loreto, poi, abbiamo trascorso insieme quella che è stata, senza ombra di dubbio, una delle esperienze più belle della mia vita. Prima di partire sei stato felice di rivedermi e anch’io ero davvero entusiasta di averti come guida.
Per me sei stato importante.
Le tue parole semplici ed affettuose sono scolpite nel mio cuore ed ora mi commuovo se penso al loro significato.
Quando sei venuto nella mia parrocchia io ed i ragazzi ti abbiamo letto una poesia scritta da Pier Giorgio Frassati e tu hai apprezzato molto questo gesto.
Ora ti voglio leggere una poesia di Mahatma Gandhi che, a parer mio, riassume gli insegnamenti che hai voluto trasmettere a me e ai giovani di questa diocesi.

Prendi un sorriso, regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole, fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente, fai bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha mai pianto.
Prendi il coraggio, mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà, e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore, e fallo conoscere al mondo.

Il tuo dolce sorriso mi ha fatto capire che nella vita vale la pena di lottare e quando soffriamo non dobbiamo piangere ma continuare ad andare avanti perché al mondo nessuno ha bisogno di lacrime ma in ogni parte c’è sempre qualcuno che necessita del nostro sorriso.
Grazie per essermi stato vicino ed ora che sei un angelo e non posso più sentire la tua voce, ti chiedo semplicemente di allungare la tua mano su di me, sono certa che mi potrà sostenere nei momenti più difficili.
Ciao don Germano. Ti voglio bene. Con l’affetto di una figlia”

Ginevra Zanella

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