Ciao, Germano vescovo

Buongiorno, Mons. Zaccheo!… anzi, no.
Ciao, Germano vescovo. Ho sempre avuto profonda stima di te come uomo; ora sei una piccola grande luce nel mio cuore e, stranamente, ti sento ancora più vicino di prima.
E poi mi stavo affezionando a te sempre di più.
Mi hai sempre cercata e chiamata per nome, fin dall’inizio della mia avventura a Giovani 2000. Ultimamente, ogni volta che ci incontravamo, mi trasmettevi un po’ del tuo calore chiamandomi “silvietta” e avvolgendomi in un abbraccio così, oppure stringendomi una mano con forza, forse perché ti eri accorto che me ne stavo sempre chiusa in me stessa. Magari, chissà, alla lunga sarei riuscita ad aprirmi con te.
Però penso che l’avventura insieme a te stia continuando: non penso sia un caso che al tuo funerale ho prestato servizio d’ordine proprio vicino al gruppo di Novara e Cannobio, proprio nell’atrio restaurato e ammirato da tutti, a cui tenevi tanto.
Io ho fatto soltanto un piccolo esperimento dello stare in mezzo alla gente, cosa che era la tua specialità.
E’ davvero difficile in certi momenti, ma nonostante il dolore c’è la consapevolezza che siamo tutti quanti uniti, stretti attorno ad un grande amico in comune. Una messa partecipatissima: anche se noi siamo fin laggiù nell’atrio è come se fossimo lì di fianco a te.
Mi sono solo un po’ distratta verso la fine della messa: ma era per dare informazioni alla gente e ascoltare i commenti meravigliati sullo splendido atrio; per accompagnare una signora in bagno, quello in sacrestia, che non sapevo proprio bene dove fosse… perdonami la gaffe, ma lo sai bene anche tu che sono fatta un po’ così… Grazie per avermi sempre accolta per come sono, così come hai sempre fatto con tutti i tuoi amati giovani.
Tornando in chiesa questa signora è rimasta affascinata dalla bellezza dei mosaici appesi nel corridoio e mi è venuto spontaneo raccontarle, a grandi linee, dei restauri per il nono centenario del duomo e di come sei riuscito a coinvolgere i giovani delle scuole di Casale nell’ambito delle varie iniziative per la celebrazione. Mi è sembrato che sia rimasta colpita dal tuo entusiasmo per le cose belle o, almeno spero, di avergliene trasmesso un pezzettino.
Forse, forse… ho come l’impressione che poco alla volta potrò tornare ad essere capace di testimoniare, grazie alla forza che mi stai dando anche se non ci sei più: per salutarti mi sono appoggiata a te, leggendo una pagina del vangelo con cui ti piaceva affidarci tutti alla Madonna, quella di Maria e Giovanni sotto la croce di Gesù. E ancora una volta mi hai sostenuta e incoraggiata a non stare ferma a guardare, a continuare.
Grazie Germano vescovo, grande uomo.
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Silvia Goretti

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