“CIAO DON GERMANO…” da Giovani 2000 e Oftal

Caro don Germano
Ho sempre iniziato così ha scriverle le lettere per le banali comunicazioni interne alla Pastorale Giovanile o per comunicarle le mie riflessioni, preoccupazioni, incertezze e lei immancabilmente, con la sollecitudine di un Padre trovava il tempo di rispondermi nonostante i suoi mille impegni. Un Padre per davvero, questo è stato per me: capace di esortare, di consigliare, di confortare, di incoraggiare. So che mi voleva bene e questo bene era ricambiato veramente con un grandissimo affetto da parte mia. E questo sentimento è lo stesso provato dai tantissimi giovani che ha visto crescere in tutti questi anni di episcopato. Ragazzi che lei ha visto addentrarsi nel mondo della scuola, dell’università, del lavoro, che ha anche sposato. Giovani che in lei hanno trovato una persona vicina, rispettosa delle loro esigenze, amico e nello stesso tempo generoso nel premurarsi per la loro crescita umana e spirituale. Anche le nuove generazioni dei giovanissimi hanno ricevuto le stesse attenzioni e cure. Anche su di loro ha lasciato un segno profondo, ne sono certa. Ricordo i Pellegrinaggi trascorsi insieme (Lourdes, le Gmg, Santiago di Compostela, Assisi, Loreto). La sua presenza non era solo una guida: lei sapeva comunicarci la fede attraverso l’arte, la catechesi, la spiritualità che sapeva fondere con la sua grande sensibilità e umanità. Noi non eravamo mai un numero, ma persone di cui si interessava, che amava sinceramente. Avevamo sempre la certezza di starle nel cuore per davvero, con le nostre difficoltà e i nostri limiti. Ricordo gli incontri di equipe, l’ultimo non più di due settimane fa, con le sue preoccupazioni per i suoi ragazzi. Ricordo gli incontri di Pastorale Giovanile…Sono tanti davvero…I suoi attenti e accorati interventi, mai banali. Ricordo le visite a casa di amici ammalati a cui l’ho accompagnata: un momento di festa in cui non mancava mai di infondere coraggio e speranza, anche nelle situazioni più difficili. Ricordo la sua personale vicinanza ai genitori che avevano perso dei figli tragicamente. Ricordo le ore trascorse a parlare di Bernardette Soubirous, quella piccola Santa di Lourdes che lei amava tantissimo: quest’anno in particolar modo avrebbe voluto che tanti giovani avessero la possibilità di conoscerla attraverso il Pellegrinaggio e nell’incontro nello sguardo di Maria. È una promessa che personalmente intendo mantenere… Ricordo la sua personale sensibilità nei confronti di quanti accompagnavamo nei Pellegrinaggi Oftaliani a Lourdes o nei momenti di vita Associativa… Ricordo…Con il viso rigato dalle lacrime e il cuore provato dalla perdita spirituale di una grande persona, di un caro amico, di un padre spirituale…Con le tante persone adulte e giovani che le vogliono bene e che telefonano sperando di non vedere confermata la notizia. So che lei non ci vorrebbe consumati nei ricordi. Ci vorrebbe forse ancora più attivi, più responsabili, più veri uomini e donne, laici, consacrati, sacerdoti annunciatori di Cristo con la vita, quella Vita che difendeva sempre, dando voce a chi era più debole e fragile. Oggi per noi è un giorno di lutto e di dolore profondo. Per lei, ne sono certa, è il giorno in cui potrà contemplare quel volto di Madre che tanto ha amato e pregato, quel Figlio a cui ha dedicato la sua vita. Non avrei mai voluto scriverle questa lettera, mi costa davvero molto farlo. Mi rendo conto che sono banalità rispetto a tutte le cose che avrei voluto comunicare e che serbo dentro di me. È la mia ultima occasione di parlarle così e di dirle ancora una volta grazie di cuore per tutto.
Con la più profonda stima e affetto di sempre
Salvina

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